Papa Leone XIV in visita privata a Lodi

Una mattina di giugno che resterà scolpita negli annali della nobile città di Lodi! Ieri, alle prime luci dell’alba, senza clamore né preavvisi ufficiali, Sua Santità Papa Leone XIV, il 268° successore dell’Apostolo Pietro, ha fatto il suo ingresso in forma privata nella nostra ridente cittadina lombarda!
Il cielo, terso come un affresco del Beato Angelico, ha salutato l’arrivo del bianco corteo pontificio, modesto ma solenne, che si è fermato dapprima presso la Basilica Cattedrale della Vergine Assunta, ove il Santo Padre ha sostato in raccoglimento per una preghiera silenziosa, dinanzi all’antico altare ligneo del Trecento. Nessun discorso ufficiale, nessuna parata: solo il suono discreto delle campane a festa e lo sguardo commosso di pochi fortunati fedeli che si trovavano lì “per caso”.
Subito dopo, il Pontefice — con indosso la semplice mozzetta bianca e un rosario d’olivo tra le dita — si è recato a piedi, con passo lento ma deciso, lungo il corso cittadino, destando ovunque stupore e reverenza. Al passaggio del Santo Padre, negozianti e passanti si sono fermati in un silenzio carico di emozione, come sospesi nel tempo. Un fruttivendolo ha offerto al Vicario di Cristo una cesta di ciliegie lodigiane, prontamente benedette con un sorriso.
Momento toccante al Parco dell’Isola Carolina, dove Papa Leone XIV ha incontrato alcuni bambini delle scuole elementari in gita. Il Santo Padre ha ascoltato con interesse un breve canto intonato dai piccoli, poi, chinandosi con affetto, ha regalato a ciascuno una medaglietta raffigurante San Francesco, “perché ricordiate che la semplicità è forza”.
In tarda mattinata, prima di ripartire, il Pontefice si è trattenuto nella chiesetta di San Lorenzo, dove ha lasciato, dicono le voci, un messaggio scritto di suo pugno: “Lodi, piccola nella carta, grande nel cuore. Che la vostra fede brilli come il sole di questa giornata.”
E così, nel più discreto dei modi, si è conclusa la visita di Papa Leone XIV. Nessuna telecamera, nessun proclama, solo la forza silenziosa della presenza. Un giorno come pochi, che si racconterà ai nipoti accanto al camino, col profumo del pane e la voce roca della memoria.
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