By Published On: 11 Marzo 2011Categories: Cultura e Sport

Incontro della Lega, un’appassionata lezione di storia

Lega02Lodi – Si è svolto ieri sera nell’aula magna del Liceo Verri, l’incontro promosso dalla Lega Nord, “Uno Stato, tanti popoli, la verità storica senza punti di vista”. Scopo dell’incontro far capire perchè sia davvero importante il federalismo, soprattutto nell’anno in cui si celebrano i 150 anni dell’unità d’Italia che, coincidenza vuole, essere lo stesso della “partenza” del federalismo fiscale, e di come le differenze culturali e di tradizioni nel nostro Paese siano differenti fra le varie regioni per diversi aspetti. Ad aprire l’appuntamento Guido Guidesi, segretario provinciale del partito, che ha introdotto l’argomento proprio sottolineando talune differenze che vi sono in Italia fra regione e regione, per esempio: «Il senso civico che c’è in Lombardia, in Veneto, in Piemonte, non è certo quello che si può trovare in altre regioni. Perchè in Lombardia abbiamo la più alta percentuale di raccolta differenziata? Perchè al nord si va in motorino indossando il casco e in molte realtà del sud no? (…)». A seguire il presidente della Provincia Pietro Foroni, incalza su come la storia ci sia sempre stata raccontata in un solo modo, di come in realtà – citando passi di un volume scritto da Arrigo Petacco – alcune vicende storico/politiche possano essere state travisate: sulla spedizione dei mille e sull’unità d’Italia, sul vero pensiero di Cavour di formare i tre grandi stati del Nord, del Centro e del Sud, sulla partecipazione inglese negli interessi dell’unificazione del Paese. Il presidente ha poi proseguito il suo intervento, leggendo passi di un altro volume più recente, snocciolando dati in merito alle differenze tra produzione e spese, tra sprechi e risorse, tra la capacità di trascinare avanti l’Italia da troppo tempo a discapito della Lombardia e dalle Regioni del Nord rispetto a quelle del Mezzogiorno. Lega01E’ toccata poi la volta dell’On. Andrea Gibelli, vicegovernatore della Lombardia, che ha proseguito l’argomento riportando altre vicende e curiosità storiche molto interessanti, per far meglio comprendere quanto sia importante ricorrere al federalismo per rimettere l’Italia in carreggiata prima della “catastrofe”. Poi, momento centrale dell’incontro è stato il lungo e molto appassionato intervento del professor Stefano Bruno Galli, docente di storia della società e delle istituzioni all’Università di Milano. Una vera e propria lezione di storia, un incredibile e virtuosissimo monologo culturale, che ha evidenziato i risvolti spesso sottovalutati di molti passaggi storici che hanno portato all’unità d’Italia ma, di come in realtà questa fu una scelta non appropriata, viste le diversità dei sette Stati in essere prima del 1861, vista la figura del Re Vittorio Emanuele II il quale aveva principalmente come interesse quello della continuità dei Savoia, di come sia stata brutalmente presa la costituzione del Belgio ed adattata alla meglio per l’Italia, ed altro ancora; di come sarebbe stato ideale mantenere una forma di Lega03Confederazione sullo stile di quella elvetica o di quella degli Stati Uniti; di come i nostri giorni siano la dimostrazione che l’unità d’Italia, così come fu creata, è stata un’esperienza fallimentare lunga 150 anni. Ora è tempo di cambiare, di rimettere in sesto il Paese attuando una rivoluzione pacifica che si chiama federalismo. Un lungo applauso della sala al completo, ha chiuso la serata e reso omaggio all’intervento di Galli, che obiettivamente, anche per chi non è leghista, è stato una superlativa “perla” di cultura.

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