Di Pubblicato il: 5 Settembre 2025Categorie: Cronaca

San Colombano, misterioso odore avvertito per chilometri: esclusa fuga di gas

Mattinata di apprensione giovedì 4 settembre a San Colombano al Lambro, dove un intenso odore simile a quello del gas ha spinto decine di cittadini a chiamare i numeri di emergenza. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Lodi e Milano, i tecnici di Arpa Lombardia, la Protezione civile, i Carabinieri e il nucleo specializzato NBCR per verificare la presenza di sostanze pericolose. Le prime rilevazioni hanno però escluso fughe di metano o GPL dalla rete di distribuzione, dato confermato anche dal gestore del gas che ha eseguito controlli nelle cabine di pressione.

L’odore è stato percepito non solo a San Colombano ma anche a Codogno, Casalpusterlengo, Livraga, Somaglia e Borghetto Lodigiano, seguendo un percorso compatibile con la direzione del vento. Una donna ha accusato nausea e mal di testa ed è stata soccorsa, mentre altri cittadini hanno preferito rimanere all’aperto o in auto per evitare il fastidio. Le segnalazioni sono iniziate poco dopo le cinque del mattino e si sono progressivamente ridotte fino a cessare intorno alle undici, quando l’unità di crisi allestita presso la sala della Protezione civile ha potuto dichiarare chiusa l’emergenza.

Un piccolo sversamento di sostanza odorizzante, intercettato in una cabina di Casalpusterlengo, potrebbe avere contribuito alla diffusione dei miasmi ma al momento non c’è un collegamento diretto con quanto accaduto a San Colombano. Gli odorizzanti, come il tetraidrotiofene o i mercaptani, sono composti chimici aggiunti al metano e al GPL, normalmente inodori, per renderli immediatamente riconoscibili in caso di perdite: hanno un odore pungente e caratteristico, simile a quello dell’uovo marcio, che anche a concentrazioni minime si diffonde rapidamente nell’aria.

Non è la prima volta che la zona si trova a fare i conti con un fenomeno di questo tipo. Già lo scorso marzo un episodio analogo aveva sollevato allarme tra i residenti, con decine di chiamate ai numeri di emergenza e rilievi che non avevano portato a identificare una causa precisa. Anche questa volta, dunque, la vicenda si chiude senza certezze ma con la conferma che non vi sono stati rischi immediati per la salute o la sicurezza, pur restando forte l’inquietudine tra la popolazione per un fenomeno che tende a ripetersi.