LODI – È diventato un copione che si ripete da mesi: via Strepponi e l’area di piazza Mercato trasformate nel cuore di una movida che di divertente ha ben poco. Qui, tra le auto parcheggiate e i marciapiedi, decine di ragazzi – spesso giovanissimi – improvvisano veri e propri bar all’aperto sotto gli occhi di tutti, consumando bottiglie di superalcolici e, secondo quanto appreso da residenti e frequentatori della zona, rivenduti anche a minori, acquistati nei supermercati o nei minimarket etnici aperti fino a tarda notte.

Cocktail preparati alla buona, bottiglie abbandonate o lanciate a terra, vetri frantumati, cartacce e bicchieri sparsi ovunque: questo lo scenario che resta al termine delle serate, soprattutto nei weekend, a pochi metri dai locali della zona che, esasperati, denunciano da tempo un degrado insostenibile.

Non è solo una questione estetica. Il problema è la sicurezza. Ragazzi ubriachi che fanno baccano, episodi di violenza sfiorata, la paura di chi, volendo semplicemente attraversare la strada o intrattenersi nei bar vicini rischia di ritrovarsi in mezzo a una rissa. A ciò si aggiungono le segnalazioni di consumo di droga, sotto gli occhi di residenti e passanti.

Il fenomeno è ormai noto. Intanto alla mattina queste vie si risvegliano tra cumuli di bottiglie e rifiuti da raccogliere, con l’amministrazione comunale che non può non vedere ciò che accade poche ore prima.

Residenti e gestori dei locali chiedono da tempo un intervento deciso: più controlli delle forze dell’ordine, una presenza costante della polizia locale, un segnale concreto che riporti decoro e sicurezza in una delle zone simbolo della socialità lodigiana. Ma, finora, l’impressione è che il problema venga lasciato incancrenire, a scapito di chi la città la vive davvero, rispettandola.