Presidio per la Libia in piazza a Lodi
“Fermare la violenza, aiutare la democrazia”, così dichiara Mauro Soldati, Segretario Provinciale PD del Lodigiano, nel promuovere l’idea di un presidio per chiedere di fermare la repressione in Libia e l’avvio di una nuova fase democratica. “E’ un invito che estendiamo a tutti: persone, associazioni, partiti, sindacati, categorie, istituzioni, affinché l’appuntamento sia occasione di incontro comune”.
“E’ importante che anche nel Lodigiano e in modo particolare nel capoluogo – dichiara Domenico Visigalli, segretario PD di Lodi – si possa esprimere, anche simbolicamente, il sostegno alle popolazioni che nel nord Africa stanno rivendicando libertà e democrazia. Il ritrovo è previsto per il 27 Febbraio ’11 a Lodi, presso i portici di Piazza Broletto, dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e nel corso della mattinata si alterneranno letture e testimonianze”.
“La Libia è a un passo dalla guerra civile – dichiara Davide Fenini, Responsabile Politiche Internazionali PD del Lodigiano – e le organizzazioni dei diritti civili parlano di centinaia di persone uccise. La ricetta Gheddafi per evitare di fare la fine di Mubarak e Ben Alì è stata un uso massiccio della violenza, la repressione della libertà di manifestazione e a quanto pare l’uso di mercenari provenienti da altri paesi africani, che certamente non fraternizzano con i manifestanti come può accadere alle forze di sicurezza. La minaccia di far esplodere e alimentare le emergenze migratorie o i ricatti sui rifornimenti di gas e petrolio completano il quadro. E l’Italia si contraddistingue per l’immobilismo con cui segue la vicenda, è quindi importante contribuire anche dal Lodigiano a far sentire la voce del popolo italiano, che è vicino a chi lotta per la democrazia e la libertà”.
“I fatti che stanno interessando tutta l’area rappresentano un momento storico per la nostra generazione – dichiara Giulia Acquistapace, Segretario Provinciale Giovani Democratici del Lodigiano. Per chi non ha vissuto la stagione delle grandi battaglie per la libertà è il momento di interessarsi e di esprimere il proprio sostegno nei confronti dei principi nei quali siamo nati e cresciuti, anche perché i riflessi di questi giorni si faranno sentire in tutto il mondo”.
“L’ignavia e l’immobilismo del governo italiano sono scandalosi – conclude Soldati. E’ sconcertante che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, prima dica di non voler disturbare di fronte al fatto che Gheddafi faccia sparare sulla folla che manifesta pacificamente, e poi corra al riparo con dichiarazioni assai formali. Siamo di fronte all’ennesimo imbarazzo, all’ennesima dimostrazione del sempre più vistoso declassamento del profilo dell’Italia nel consesso delle Nazioni che contano”.
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