By Published On: 24 Febbraio 2011Categories: Attualità

Mozione: accesso al credito – Basilea 3

IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI LODI

PREMESSO CHE lo sviluppo del sistema industriale non può prescindere dal supporto del sistema creditizio, in termini di finanziamento sia della gestione corrente, sia degli investimenti; nell’attuale congiuntura, poi, il credito diventa per tutte le imprese e soprattutto per le piccole e medie, addirittura essenziale; la genesi della pesante crisi economico-finanziaria che ha investito i mercati di tutto il mondo ha aperto la discussione sulla patrimonializzazione degli istituti di credito e sugli eccessivi livelli di rischio che questi ultimi assumono;

VERIFICATO CHE il crac di Lehman Brothers di due anni fa ha fatto drammaticamente emergere l’abuso della leva finanziaria da parte degli istituti di credito e il problema della qualità degli strumenti finanziari detenuti dalle banche stesse; i 613 miliardi di dollari di debito dell’istituto americano hanno portato all’avvio del procedimento fallimentare e, dopo il caso Lehman, altri colossi legati al credito e alla finanza immobiliare, quali Fannie Mae e Freddie Mac, sono stati salvati dall’intervento del Tesoro statunitense;

VERIFICATO ALTRESI’ CHE alla crisi finanziaria si sono aggiunti, in Europa, i contraccolpi dapprima su gran parte delle banche britanniche fino alla crisi del sistema finanziario della Grecia, dove il deficit di bilancio è schizzato, nel 2009, al 12,7 per cento del prodotto interno lordo; sui mercati finanziari occidentali è ancora alto il rischio derivante dal collocamento presso aziende e famiglie di prodotti finanziari caratterizzati da strutture derivate che non si coniugano né con l’economia reale né con le esigenze di risparmio dei cittadini, ma che, al contrario, garantiscono quasi esclusivamente forti ritorni commissionali ai collocatori; pochi giorni fa il Comitato dei governatori delle banche centrali europee ha riscritto l’accordo cosiddetto «Basilea 2» per arrivare al «Basilea 3», accordo che verrà formalmente sottoscritto dai Capi di Stato e di Governo al G20 del novembre 2010 prossimo a Seul e che mira a rafforzare il patrimonio delle banche, al fine di scongiurare nuove catastrofi finanziarie; l’intesa è stata raggiunta dopo un ampio confronto tra le autorità bancarie europee, timorose che i nuovi parametri potessero limitare la loro operatività; in particolare il nuovo accordo prevede l’invarianza dell’attuale requisito minimo per il patrimonio complessivo, che resta all’8 per cento in rapporto alle attività ponderate per il rischio e l’innalzamento dal 4 per cento al 6 per cento del «Tier 1 Capital», che è il requisito del patrimonio di base; viene poi stabilito che alle banche verrà richiesto di mantenere un cuscinetto (buffer) di capitale aggiuntivo sopra i minimi, pari al 2,5 per cento, soggetto all’aumento nelle fasi di crisi;

CONSIDERATO CHE i nuovi requisiti saranno pienamente a regime solo nel 2019, prevedendo un innalzamento graduale delle soglie; l’accordo Basilea 3 suscita forti e giustificati timori nel mondo industriale ed, in particolare, tra le piccole e medie imprese in merito ai nuovi requisiti in esso previsti aventi lo scopo di rafforzare il capitale delle banche; si evidenzia il rischio che venga ridotto il credito non solo alle imprese ma anche alle famiglie, con un ampio differenziale tra tassi a credito e tassi a debito.

NE CONSEGUE CHE C’è il fondato rischio, quindi, che il nuovo accordo penalizzi l’economia reale in una fase ancora molto delicata con il nostro sistema industriale che sta uscendo faticosamente dal vortice della crisi; è fondamentale garantire il supporto del sistema creditizio e scongiurare il pericolo che la capitalizzazione richiesta alle banche dai nuovi accordi di Basilea 3 possa portare ad una forte stretta sul credito,

Impegna il Governo e le Istituzioni Centrali Ministeriali: a monitorare nel tempo la situazione del sistema creditizio ed eventualmente ad intervenire con determinazione affinché si assicuri la costante erogazione del credito, anche d’intesa con la Banca d’Italia e l’ABI, al fine di prevenire le possibili conseguenze negative che possono derivare dall’applicazione dei nuovi parametri patrimoniali previsti da Basilea 3 nei confronti delle imprese e delle famiglie.

GRUPPO CONSIGLIARE LEGA NORD – LEGA LOMBARDA

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