Di Pubblicato il: 15 Ottobre 2025Categorie: Attualità

Lettere – Toscana, la vittoria di Pirro in una democrazia dimezzata: l’assordante silenzio sull’astensionismo

Lodi 15 ottobre 2025 – Mentre la politica festeggia, più della metà dei toscani diserta le urne. Un segnale allarmante che media e partiti, sia vincitori che vinti, sembrano voler ignorare, esaltando un trionfo che poggia su una base di consenso sempre più ristretta.

Le elezioni regionali in Toscana del 13 ottobre 2025 hanno consegnato un verdetto chiaro: Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, è stato riconfermato Presidente con un margine netto. Segue il consueto copione post-elettorale: dichiarazioni trionfali da parte dei vincitori, che parlano di “vittoria della Toscana illuminata e riformista”, e commenti agrodolci ma non del tutto sconfitti da parte degli avversari, che sottolineano la “sfida difficile” e la crescita del proprio schieramento. Un rituale che, ancora una volta, occulta il dato più impressionante e preoccupante di questa tornata elettorale: la massiccia astensione.

Con un’affluenza crollata al 47,73%, quasi 15 punti in meno rispetto al 2020 (quando fu del 62,60%), la vera vincitrice di queste elezioni è la diserzione dalle urne. Più della metà dei cittadini toscani aventi diritto ha scelto di non esprimere la propria preferenza, un silenzio assordante che dovrebbe essere al centro del dibattito politico e mediatico. Invece, come spesso accade, l’attenzione si concentra sulla spartizione dei seggi e sui sorrisi di circostanza dei leader di partito, quasi a voler esorcizzare un’emorragia di partecipazione che mina le fondamenta stesse della nostra democrazia.

Il trionfalismo della politica di fronte a piazze vuote (di elettori) – Da un lato, il centrosinistra con Elly Schlein e Matteo Renzi celebra una “vittoria che dà gioia e speranza” e il successo di un “campo largo” che si dimostra competitivo. Dall’altro, il centrodestra, pur sconfitto, trova modo di rivendicare la tenuta dei propri consensi. Nessuno, o quasi, sembra voler affrontare di petto la questione principale: chi governerà la Toscana lo farà in nome di una minoranza.

Il Presidente Giani, pur avendo ottenuto una vittoria legittima secondo le regole della democrazia formale, rappresenta di fatto meno di un quarto della totalità degli aventi diritto al voto. Questo non è un dettaglio, ma una questione sostanziale che interroga sulla reale rappresentatività delle istituzioni e sulla crescente scollatura tra “paese reale” e “paese legale”.

La stampa: un’eco alla voce dei vincitori?  – In questo scenario, anche il ruolo della stampa merita una riflessione. Spesso, la narrazione mediatica tende a privilegiare la cronaca della vittoria e della sconfitta, relegando l’analisi dell’astensionismo a un dato statistico, un “problema” sì, ma di sfondo. Si esalta chi ha vinto, si analizzano i flussi di voto tra i partiti, ma raramente si approfondiscono le ragioni profonde che spingono una fetta sempre più grande di cittadini a considerare il voto un atto inutile.

La disaffezione verso una politica percepita come distante, autoreferenziale e incapace di dare risposte concrete ai problemi quotidiani, la mancanza di alternative credibili, la sfiducia in una classe dirigente che sembra più interessata ai giochi di palazzo che al bene comune: sono queste le ferite aperte nel corpo sociale che l’astensionismo mette a nudo.

Governare per meno della metà: una democrazia a rischio – Continuare a ignorare questo fenomeno, o a liquidarlo con superficialità, è un esercizio di irresponsabilità collettiva. Una democrazia in cui la maggioranza non partecipa è una democrazia dimezzata, fragile, esposta a populismi e derive autoritarie. L’entusiasmo ostentato da vincitori e vinti dopo ogni tornata elettorale, di fronte a un’affluenza in caduta libera, assume i contorni di una vittoria di Pirro.

Sarebbe auspicabile un bagno di umiltà da parte di tutta la classe politica e un’analisi più coraggiosa da parte dei media. Perché la vera notizia, oggi, non è tanto chi ha vinto le elezioni in Toscana, ma il fatto che la maggioranza dei toscani abbia deciso di non partecipare alla festa. E questo, per chiunque abbia a cuore la salute della nostra democrazia, non è un motivo per festeggiare. È per colmare questo vuoto di rappresentanza e per riportare al centro i problemi reali, che il Movimento Civico AMA IL TUO PAESE è nato e lavora quotidianamente in tutto il territorio lodigiano e pavese.

Domenico Ossino
Ferdinando Mascherpa
Movimento Civico – AMA IL TUO PAESE