Invecchiamento attivo: la tappa lodigiana del progetto “GenerAzioni in Cammino”

Presentati i risultati della misura regionale. Cornovecchio comune più “anziano” del Lodigiano con un indice di vecchiaia record: 358,8
Si è tenuta ieri pomeriggio, presso il Teatro Comunale di Caselle Landi, la tappa lodigiana di “GenerAzioni in Cammino – Radici per il futuro”, il ciclo di incontri regionali promosso dalla Regione Lombardia per incentivare l’invecchiamento attivo e il dialogo tra generazioni.
All’incontro ha partecipato Elena Lucchini, assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, che ha illustrato i risultati della misura sperimentale da 4,3 milioni di euro. L’obiettivo è valorizzare la longevità come risorsa, sostenendo percorsi di socializzazione, autonomia, benessere e inclusione sociale, in collaborazione con Comuni, ATS, ASST ed Enti del Terzo Settore.
Tra i progetti lodigiani presentati, spicca “Protagonisti nel tempo”, che promuove:
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laboratori intergenerazionali nelle scuole e nei micronidi,
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partecipazione attiva degli anziani nella gestione degli sportelli sociali,
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sperimentazione di “Custodia sociale” per ridurre l’isolamento degli over 65 autosufficienti,
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creazione di una mappa dei racconti legati al fiume Adda, per valorizzare la memoria storica del territorio.
Lucchini ha sottolineato l’importanza di un modello che superi gli stereotipi legati all’età avanzata e coinvolga i giovani in un patto intergenerazionale fondato sul valore della memoria collettiva.
📊 I numeri dell’invecchiamento
Secondo i dati 2023 di ATS Città Metropolitana di Milano:
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gli over 65 sono 796.833, pari al 22,67% della popolazione
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il comune più “anziano” nel Lodigiano è Cornovecchio , con un indice di vecchiaia di 358,8 (358 anziani ogni 100 minori),
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il più “giovane” è Carpiano (MI) con un indice di 96,
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l’indice medio ATS è 180,4 (213,3 per le donne e 149,5 per gli uomini).
🔍 Le richieste dal territorio
Dall’analisi dei bisogni eseguita da ATS emergono alcune priorità:
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rafforzare la presenza di custodi sociali e psicologi di comunità,
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attivare progetti per contrastare il digital divide e promuovere la prevenzione sanitaria (cadute, truffe, patologie),
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incentivare l’housing sociale e forme leggere di monitoraggio domiciliare,
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favorire il coinvolgimento attivo di medici di base e RSA.
L’iniziativa ha confermato l’importanza di politiche locali capaci di rispondere ai bisogni specifici di un territorio che, come il Lodigiano, presenta aree ad alta concentrazione di popolazione anziana ma anche una forte spinta verso l’innovazione sociale.