Di Pubblicato il: 16 Luglio 2025Categorie: Attualità

Dazi USA, cresce l’incertezza. Confagricoltura: aprire subito il dialogo

(Milano, 16 luglio 2025) – «Il clima di incertezza generato dall’annuncio dei dazi USA al 30% sull’agroalimentare europeo preoccupa il settore, anche se gli effetti saranno da valutare nella pratica. È indispensabile mantenere un approccio prudente, ma al tempo stesso prepararsi a gestire le conseguenze con tempestività e lucidità». Lo dichiara Francesco Pacchiarini, Presidente di Confagricoltura Milano, Lodi, Monza Brianza, commentando la comunicazione ufficiale dell’amministrazione statunitense.

«In questa fase non ha senso alimentare tensioni: – aggiunge – i mercati non stanno reagendo in modo disordinato e non ci sono stati cambiamenti nei listini, ma è evidente che la situazione deve essere monitorata con grande attenzione e realismo».

A esprimere il proprio punto di vista sono anche i rappresentanti delle filiere produttive del territorio. Carlo Baietta, presidente della sezione cereali, sottolinea: «I costi di produzione sono oggi altissimi per il comparto cerealicolo, a fronte di prezzi di vendita bassi. Se da un lato i dazi USA sembrano voler colpire le distorsioni della globalizzazione e della concorrenza sleale, dall’altro bisogna capire se e come le nostre imprese saranno in grado di gestire un eventuale aggravio sui prezzi finali. Il rischio è che il consumatore venga penalizzato e il produttore non riesca a reggere l’urto. È fondamentale aprire un tavolo di trattativa e il nostro Governo deve farsi sentire con forza in sede europea».

Nel comparto lattiero-caseario, la riflessione si concentra sulle dinamiche dell’export, oggi determinanti per l’equilibrio del settore. «Siamo il secondo esportatore di prodotti lattiero-caseari in Europa dopo la Germania – spiega Danilo Barbaglio, presidente della sezione latte – e negli ultimi anni le nostre esportazioni sono cresciute in modo significativo, soprattutto verso gli Stati Uniti e il Regno Unito. Anche grazie al cambio euro-dollaro favorevole, il 2025 si era aperto con prospettive incoraggianti, ma i dazi rappresentano ora un’incognita importante, in particolare per il parmigiano. Speriamo ci sia ancora un margine di manovra diplomatica, anche perché oggi l’estero è la nostra ancora di salvezza, vista la continua contrazione della domanda interna».

 Preoccupazione da Paolo Raimondi dell’omonimo caseificio di Ospedaletto Lodigiano: «L’America è un mercato importante e un aumento dei prezzi può rallentare l’export. Tuttavia, sappiamo che Trump spesso usa i dazi come leva negoziale, quindi attendiamo sviluppi. Il danno sarebbe doppio: per noi produttori, ma anche per i consumatori americani, abituati alla qualità dei nostri formaggi, che si troverebbero a pagare di più. Per questo la nostra strategia resta puntare sulla qualità e sulla distintività del Made in Italy per difendere le quote di mercato e la fiducia costruita negli anni».

Confagricoltura Milano, Lodi, Monza Brianza si unisce infine all’appello lanciato a livello nazionale per una risposta compatta da parte dell’Unione Europea: «Dobbiamo trattare, e proteggere le nostre eccellenze produttive e i nostri standard qualitativi, costruiti in decenni di lavoro e tradizione», conclude Pacchiarini.