By Published On: 30 Maggio 2023Categories: Attualità, Primo Piano

Consumi culturali, Lodi ultima in Lombardia: scelta solo dal 2% degli intervistati

  • Consumi culturali lombardi in crescita per l’estate e una spesa media mensile di 56,9€ dall’inizio dell’anno
  • La partecipazione alle attività culturali è condizionata dagli elevati costi per il 47% degli intervistati;
  • La scarsa presenza di un’offerta in linea con gli interessi limita la partecipazione culturale per un lombardo su tre: per il 19% è difficile trovare iniziative di qualità e per il 32% lamenta che all’interno della propria zona non ci siano iniziative culturali
  • Mantova è la meta preferita per gli over34, con la preferenza del 42% per gli over 55;
  • Milano è la destinazione preferita dai più giovani con il 35% delle preferenze dei 18-34enni;
  • Un intervistato su cinque ha già programmato una visita a Bergamo e Brescia Capitali della Cultura e un 50% prende in considerazione questa opportunità;
  • Cremona, nota per specialità gastronomiche, architettura e liuteria, attira 4 lombardi su 5
  • Il 48% dei lombardi vede film in lingua straniera – di cui il 77% ha tra i 18 e 34 anni

È quanto emerge dall’Approfondimento regionale sulla Lombardia dell’Osservatorio longitudinale sui consumi culturali di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, realizzato in collaborazione con Swg e presentato oggi a Confcommercio Cremona, in occasione della nascita del suo coordinamento di imprese culturali, Impresa Cultura Cremona.

Un’estate con consumi culturali in crescita per i lombardi, che si confermano grandi consumatori di cultura, con una spesa media mensile di 56,9 euro dall’inizio dell’anno, in un contesto generale che continua ad essere in forte trasformazione e con fruizioni fortemente differenziate tra le diverse generazioni. Guardare programmi, film e telefilm in TV, ascoltare la radio e ascoltare musica rappresentano comunque le attività preferite da oltre l’80% degli intervistati. Mentre, con l’avvicinarsi della stagione estiva, si prevede che nei prossimi tre mesi crescerà del 18% (il dato più alto) la ricerca di eventi e spettacoli all’aperto.

Se la generazione degli over 55 mostra consumi più ridotti e circoscritti ai media tradizionali (il 90% degli intervistati preferisce guardare programmi, film e telefilm in TV), sono i 35-54enni a trainare il settore degli eventi all’aperto e di socialità: in particolare, per i concerti dal vivo e per gli spettacoli all’aperto le preferenze sono rispettivamente del 39% e del 36% contro il 15% e il 17% degli over 55. Inoltre, si evidenzia che è in atto un cambio generazionale nella fruizione dei contenuti televisivi: il 97% degli over 55 preferisce guardare programmi attraverso canali TV tradizionali, mentre la fascia più giovane dei 18-34enni preferisce usufruire delle piattaforme web in abbonamento con una visione in streaming, con il 91% delle preferenze.

L’impatto delle piattaforme e dei servizi digitali ha mutato profondamente il rapporto che il consumatore ha con l’offerta di contenuti culturali che si vorrebbe sempre più pervasiva secondo un modello on-demand difficile da perseguire. Un aspetto interessante è che ben il 41% degli intervistati ha dedicato una notte o un weekend per vedere più episodi di una serie televisiva oppure un film attraverso una piattaforma (con il 72% di risposte affermative tra i 18-34enni).

Eventi, mostre e spettacoli dal vivo: l’offerta culturale in città

Concerti e mostre sono gli eventi seguiti con maggiore frequenza: il 24% degli intervistati è interessato a mostre temporanee mentre vi è un 22% che segue concerti di musica leggera. Eppure, c’è un’ampia quota di domanda che non riesce ad incontrare l’offerta. Oltre il 60% degli intervistati lamenta un’insufficiente presenza di festival scientifici e letterari, rassegne cinematografiche e concerti di musica classica. Oltre il 50% lamenta, invece, un’insufficiente presenza di festival teatrali o di eventi all’aperto, concerti di musica leggera, mentre oltre il 40% segnala l’assenza di spettacoli teatrali e di mostre temporanee di arte. La scarsa presenza di un’offerta in linea con gli interessi limita dunque la partecipazione per un lombardo su tre: infatti, per il 19% è difficile trovare iniziative di qualità (il 24% nei comuni oltre i 100 mila abitanti), mentre il ben 32% lamenta che all’interno della propria zona non ci siano iniziative culturali (il 40% nei comuni fino a 10 mila abitanti). In particolare, la partecipazione alle attività culturali rischia di essere limitata dagli elevati costi, come segnalato dal 47% degli intervistati.

Weekend culturali 

All’interno dei nuovi modelli di fruizione culturali, l’idea di un fine settimana immersivo che abbia la cultura come driver di attività alletta oltre un lombardo su due ed è apprezzato ancora di più come idea regalo da fare ad amici e parenti. L’idea di regalare o ricevere in regalo un weekend culturale piace ad oltre un lombardo su due. I più interessati a ricevere in regalo un weekend culturale sono gli under 34, le donne e i residenti nei centri con fino a 10 mila abitanti. La città preferita come destinazione dagli over 34 è Mantova, con il 33% delle preferenze della fascia 35-54 anni e il 42% degli over 55, mentre i più giovani preferiscono Milano, con il 35% delle preferenze.

Gli elementi principali che caratterizzano un weekend culturale sono: visitare i monumenti, attività fondamentale per il 58% degli intervistati; scoprire i segreti della città, la vita e la cultura locali, aspetto fondamentale per il 53%, ed infine cenare nei locali tipi, considerato un aspetto importante dal 53%.

Focus: Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura

Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura mostrano una significativa capacità di attrazione: la percentuale di visitatori potenzialmente interessati alla possibilità di programmare una visita culturale in entrambe le città è del 54%, mentre un intervistato su dieci ci è già stato nel corso di quest’anno. Il 58% dei visitatori desidera degustare prodotti tipi, il 57% di andare a visitare i musei e i luoghi più significativi della città mentre per il 49% va bene girare la città in generale, senza una meta precisa.

La prossimità con le due città è sia un freno quanto un driver alla loro visita. A fronte di un 35% di intervistati che potrebbe non visitare le capitali della cultura in quanto le conosce già molto bene, vi è un 49% che, nonostante ciò, avrebbe il piacere di ritornarvi. Per il 28% che non è interessato alle iniziative promosse in occasione della capitale italiana della cultura vi è un buon 30% che è interessato ad approfondire il programma di eventi. Senz’altro il momento preferito in cui visitare le capitali è una breve visita a cavallo del periodo estivo: il 56% andrebbe nelle due città in giornata senza pernottare; il 47% preferirebbe recarvisi in giugno e il 53% a settembre. La stima di spesa individuale all’interno delle due città si aggira intorno ai 115€.

Focus: Cremona

La città di Cremona – conosciuta principalmente per le sue specialità gastronomiche, l’architettura e la liuteria – attira ben 4 lombardi su 5. I tre elementi che secondo gli intervistati rappresentano maggiormente la città di Cremona sono: il torrone (per il 57% degli intervistati), il violino e la sua manifattura (dal 48%) e il Torrazzo (dal 43%). Cremona si rivela una meta potenzialmente interessante, ma le cui bellezze sono ancora da scoprire. Se è stata visitata almeno una volta da due intervistati su cinque, altrettanti sono attratti dalla possibilità di scoprirne non solo gli aspetti storici e culinari ma anche tutti gli elementi legati al violino e alla cultura musicale: il 68% degli over 55 sarebbe interessato a visitare il centro storico di Cremona e il 40% a visitare il Museo del Violino. Interessante notare che per il 25% dei 18-34enni un motivo per visitare Cremona è rappresentato dalla possibilità di poter visitare la Fiera del libro di Primavera; vi è anche un 31% della fascia più giovane a cui farebbe piacere poter visitare una bottega storia di liuteria.

Focus: Strumenti musicali

Tra i lombardi ci sono pochissimi suonatori, ma tanti sono i soggetti potenzialmente interessati a scoprire uno strumento musicale. Di uno strumento interessa soprattutto la possibilità di entrare in sintonia emotiva, rilassarsi, esprimere la propria creatività: per il 42% è un modo per esprimere sé stesso e le proprie emozioni, per il 33% un modo per rilassarsi e per il 31% una forma di creatività.

Interesse per contenuti culturali in lingua

Ad oggi, solo il 57% dei lombardi conosce l’inglese, il 36% il francese e il 12% il tedesco. La conoscenza delle lingue avviene perlopiù a scuola (per il 73%), ma è ampio l’interesse verso corsi a pagamento: il 42% sceglierebbe corsi tradizionali in presenza; il 43% corsi individualizzati con insegnanti in lingua e il 47% sceglierebbe un corso online. Sono soprattutto i giovani ad utilizzare maggiormente nella quotidianità le lingue straniere: il 48% dei lombardi vede film in lingua straniera – di cui il 77% ha tra i 18 e 34 anni; il 41% legge articoli su riviste internazionali – di cui il 68% della fascia 18-3 4 anni; il 32% legge libri in lingua straniera – di cui il 45% tra i 18-34 anni.

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